






I Patti territoriali per le Competenze si ispirano all’iniziativa europea “Pact for skills”, lanciata dalla Commissione Europea nel novembre 2020, subito dopo la fase più critica della pandemia. Questo progetto mira a promuovere un impegno condiviso tra i principali attori di diversi settori economico-produttivi per lo sviluppo delle competenze, rispondendo così alle sfide e alle esigenze dei tempi moderni.
Il Patto territoriale si configura come uno strumento di anticipazione e orientamento dell’offerta formativa, da attuare attraverso partenariati che coinvolgono soggetti pubblici e privati di un determinato territorio, settore o filiera. Il processo di realizzazione dei Patti si è svolto in un percorso articolato con due fasi principali:
Il Patto Territoriale per il Turismo ha preso avvio a ottobre 2024 e si concluderà a aprile 2026 per una durata complessiva di 18 mesi.
Il partenariato del Patto comprende la Provincia di Bergamo come capofila e 21 partner che operano nel sistema del lavoro del territorio, tra cui la Camera di Commercio, le Associazioni di categoria del settore (Confcommercio, Confesercenti, Coldiretti), enti di ricerca (Fondazione ADAPT e ADAPT servizi, Università degli Studi di Bergamo); enti accreditati alla formazione, al lavoro e agenzie per il lavoro (ABF, Atena, Enaip, Cat Ascom, Cescot Confesercenti, Cesvip, IAL, Istituto Fantoni, Sacra Famiglia, AxL SpA e Formazione, Samsic HR, Maw).
In aggiunta contribuisce al progetto una rete di supporto di altri 11 soggetti del territorio formata dalle Organizzazioni Sindacali (CGIL, CISL, UIL), Confcooperative, Confindustria, Bergamo Sviluppo, l’Ente Bilaterale del settore alberghiero e pubblici esercizi, AGSG, Mestieri Lombardia, Fondazione ITS Mobilità Sostenibile e Fondazione Maddalena di Canossa.
La Linea A del Patto per le competenze nella filiera turistica della provincia di Bergamo si propone di analizzare i fabbisogni di competenze e i profili professionali strategici del settore, in un contesto in rapido mutamento segnato da transizione ecologica, innovazione digitale, cambiamenti nella domanda turistica e sfide legate all’accessibilità e alla mobilità sostenibile.
L’obiettivo è costruire un quadro conoscitivo solido e aggiornato, in grado di orientare le politiche formative e le strategie di sviluppo del territorio. Il lavoro si sviluppa in diverse fasi, integrate tra loro, che combinano l’analisi desk con il coinvolgimento diretto degli attori locali.
L’analisi prende avvio da una fase conoscitiva iniziale, frutto della raccolta e sistematizzazione di dati statistici e fonti documentali. Nella prima fase la Linea A del Patto si concentra sulle dinamiche strutturali e occupazionali del turismo, a livello provinciale, nazionale ed europeo e si focalizza sull’evoluzione dei profili e delle competenze richieste dal settore.
La metodologia adottata integra due componenti principali:
. una statistics review, basata su dati di fonte istituzionale (Istat, Eurostat, CEDEFOP, Movimprese), utile a comprendere l’andamento del mercato del lavoro e dei trend occupazionali, con particolare attenzione al territorio bergamasco;
. una literature review, che analizza l’evoluzione del turismo contemporaneo attraverso contributi accademici, report di settore, studi europei e documenti di policy, con focus su digitalizzazione, sostenibilità, accessibilità e mutamenti demografici.
Questa base conoscitiva costituirà il punto di partenza per le successive attività sul campo, che includono interviste semi-strutturate a imprese e stakeholder della filiera turistica locale realizzate in collaborazione con l’Università di Bergamo. Le interviste mirano a individuare e approfondire le competenze chiave e i profili più rilevanti, anche in ottica di aggiornamento dei percorsi formativi.
A complemento di queste attività, verranno organizzati focus group tematici suddivisi per comparto, con l’obiettivo di validare i dati emersi e sviluppare scenari evolutivi attraverso strumenti quali l’analisi SWOT. Questi momenti di confronto coinvolgeranno attivamente attori pubblici e privati del territorio, favorendo la condivisione di visioni e strategie.
I risultati complessivi verranno restituiti in specifici report intermedi e in una sintesi finale integrata, che fungerà da guida strategica per rafforzare la filiera turistica, favorire l’occupazione qualificata e sostenibile e supportare la programmazione di politiche attive e formative mirate.
Il report che documenta la fase conoscitiva iniziale rappresenta il primo output ufficiale della Linea A e segna l’avvio ufficiale del percorso, fungendo da base metodologica per le fasi successive e garantendo coerenza tra l’analisi, la rilevazione sul campo e gli obiettivi di policy. Costituisce inoltre il primo passo di un percorso strutturato e partecipato, volto a costruire un sistema territoriale capace di rispondere in modo proattivo alle trasformazioni in atto.
Il Patto si configura non solo come progetto, ma come rete di collaborazione, metodo di lavoro e visione condivisa, rappresentando un’opportunità concreta per cittadini, imprese, studenti e lavoratori di partecipare attivamente alla costruzione del turismo del futuro.
Il primo report di ricerca elaborato nell’ambito del “Patto Territoriale per le Competenze e l’Occupazione nella filiera del turismo”, promosso dalla Provincia di Bergamo e realizzato con il contributo scientifico di Fondazione ADAPT, ADAPT Servizi e Università di Bergamo, offre un’analisi articolata dello stato attuale e delle prospettive del settore turistico locale, incrociando fonti statistiche e letteratura nazionale e internazionale.
Il turismo si conferma settore dinamico e in crescita, al centro di cambiamenti profondi che richiedono nuovi modelli di governance, formazione e sviluppo. La Provincia di Bergamo registra performance occupazionali tra le più alte d’Italia: nel 2024 il tasso di occupazione ha raggiunto il 68,4%, mentre quello di disoccupazione è sceso all’1,5%. Il comparto turistico ha contribuito in modo significativo a questi risultati, con un incremento del 13,5% dell’occupazione tra il 2014 e il 2023. Particolarmente rilevante la crescita nel comparto alloggio e ristorazione, che ha registrato un +18,8%.
Il settore presenta elevata mobilità: numerosi ingressi e uscite si accompagnano a un saldo positivo. Solo nel 2024, la ristorazione ha generato oltre 11.000 nuove assunzioni. Significativo anche il contributo in termini di inclusione, con una forte partecipazione dei giovani (20-24 anni) e un aumento delle assunzioni femminili, soprattutto nelle fasce senior.
Il tessuto imprenditoriale si dimostra solido e in espansione: nel 2024 le imprese registrate nella filiera turistica provinciale superano le 11.000 unità, con una crescita di 267 unità rispetto al 2018. Il segmento della ristorazione risulta predominante, con circa 5.800 imprese attive, nonostante il rallentamento registrato nel biennio pandemico.
L’approfondita rassegna della letteratura evidenzia tre direttrici principali di cambiamento:
. Trasversalità del turismo: il turismo agisce come catalizzatore territoriale, coinvolgendo cultura, ambiente, servizi e filiere agroalimentari. Ne deriva la necessità di un approccio multilivello e collaborativo alla governance.
. Innovazione e sostenibilità: cresce l’interesse per forme di turismo lento, esperienziale e sostenibile. Le tecnologie digitali e il concetto di smart destination sono considerati strumenti chiave per migliorare la qualità dell’offerta e rispondere a una domanda sempre più esigente.
. Nuove competenze e mismatch formativo: la filiera resta ad alta intensità di lavoro umano, ma richiede competenze sempre più avanzate, in particolare digitali, linguistiche, relazionali e green. La distanza tra competenze richieste e disponibili richiede un sistema formativo più reattivo, flessibile e connesso con il mondo del lavoro.
Le previsioni a medio-lungo termine indicano uno scenario in crescita: secondo il Cedefop, il settore dell’ospitalità in Italia genererà oltre 300.000 nuovi posti di lavoro entro il 2035. Anche per Bergamo si profilano opportunità concrete, a condizione che si investa in capitale umano e in un sistema di competenze capace di anticipare e governare il cambiamento.
All’interno di questa cornice, il Patto rappresenta uno strumento strategico per rafforzare la competitività del turismo bergamasco, favorire occupazione qualificata, promuovere innovazione e rendere il territorio più attrattivo, resiliente e sostenibile.
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